lunedì 17 novembre 2014

Premio alla Carriera Poetica conferito a Sandra Carresi

La Giuria della III edizione del Premio Nazionale di Poesia "L'arte in versi" organizzato dalla Ass. Poetikanten, dalla rivista di letteratura Euterpe e Deliri Progressivi ha conferito lo scorso 15 novembre 2014 a Firenze, durante la serata di premiazione, il riconoscimento a Sandra Carresi denominato PREMIO ALLA CARRIERA POETICA, con la seguente motivazione:



Il profilo poetico di Sandra Carresi è lungo, significativo e di indubbio interesse per il critico letterario dell’età contemporanea. Apertosi nel 2010 con una pubblicazione dal titolo “Una donna in autunno”, ha visto poi seguire numerose altre sillogi poetiche tra cui “Dalla finestra incantata “ (2011), “L’ombra dell’anima” (2012), “Le ali del pensiero” (2013) e la recente “I cristalli dell’alba” (2014). Opere ben congegnate, riuscite, motivo di entusiasmo da parte di critici e lettori qualunque nelle quali l’universo concettuale di Sandra spazia dalle tematiche del ricordo alle espressioni più concrete di amore, per i familiari o altri cari, con una particolare suggestione per l’elemento naturale, sia esso vegetale che floreale. A ispessire ulteriormente un pedigree poetico variegato e profumato, in termini recenti si è notato il bisogno della Poetessa di ricorrere anche alle tematiche di impatto più marcatamente civili con le quali si è occupata, prevalentemente, dello stato di disagio, depressione e insicurezza fisica e morale in cui l’uomo contemporaneo vive. Non è solo il lodevole ed entusiastico profilo letterario di Sandra Carresi a motivare il conferimento di questo Premio alla Carriera Poetica, ma anche la sua inestimabile caratura umana di donna sensibile, disponibile, felicemente collaborativa, instancabile lavoratrice per aiutare sempre gli altri nella realizzazione di eventi e/o situazioni contingenti. Una donna che si è distinta per le sue connaturate doti umane, per la sua amicizia e spontaneità, per la genuinità del temperamento e la comprensione degli altri. Elementi, questi, che la rendono una persona alla quale conferiamo questo Meritato premio affinché continui con la sua grande penna di poetessa (ma anche di narratrice) a regalarci suggestioni, a farci riflettere e a condividere con noi esperienze di un vissuto che ha tanto da insegnarci. E perché continui ad accompagnarci con la sua infallibile serietà e inappuntabile professionalità nel campo della letteratura in futuri progetti perché la Sua presenza onora noi come Amici e colleghi scrittori, e arricchisce l’Arte tutta.

Firenze, 15-11-2014


(Riceve il Premio consegnato da Lorenzo Spurio -Presidente del Premio- e da Michela Zanarella -Componente della Giuria-)



venerdì 24 ottobre 2014

Susanna Polimanti su "Le ali del pensiero" di Sandra Carresi

Una sedia culla una serenità che spinge per emergere, un fedele amico accanto, una vita vissuta nel quotidiano e nelle piccole cose, in perfetta comunione con il Creatore, ed è poesia.  Nasce così, ispirata e spontanea, la silloge Le ali del pensiero di Sandra Carresi (Libreria Editrice Urso- 2013).

I filosofi greci della scuola naturalista come Diogene, Anassimandro e Anassimene, identificarono l’anima con l’aria e il respiro, nuclei tematici che la poetessa sa riconoscere per grandezza e valore, ne assapora gli effetti in ogni velata sfumatura, abbandona la razionalità e lascia parlare il suo cuore “Respiro forte[,] / è ancora tempo/di essere felici[.] “ -  “C’è un vento/che soffia di notte/e digiorno[,] / sussurra da sempre[,] /certezze del cuore[.] “
Tracciando un’interpretazione della vocazione poetica di Sandra Carresi mi soffermo a precisare e cogliere i punti cardinali dei suoi versi, che si risolvono in una vera e propria poetica della liberazione dai vincoli dell’io, con spiccata proiezione animica verso l’infinito. Natura e animali dai contorni nitidi si stagliano all’orizzonte come vere e proprie entità; la malattia e la morte emergono con profondo rispetto. La manifestazione della verità “poietica”, intesa quale capacità creativa dello spirito, attraverso la contemplazione della natura, nel silenzio e nelle varie fasi del tempo, crea le condizioni spirituali per scavare nell’intimo e ritrovare bellezze infinite “Adesso[,] metto l’accento/sulla qualità di questa/avventura[,] che è per me/un’opera d’arte[:] /la Vita[.] “

In uno stile leggero, estremamente raffinato e dalla struttura melodica, costituito da una miscela di immagini, rammenti e segni celesti, il ritmo metrico risulta il sottofondo invisibile di ogni stato d’animo, in armonica simbiosi con gli elementi del tempo, frammentati da quei “cattivi pensieri” che turbano e sconvolgono l’animo della poetessa, quando si ritrova a rivolgere lo sguardo verso il resto del mondo, auspicando un cambiamento lungo un cammino di nuove speranze “[…] per la costruzione/ di una dignità migliore[.]
Sandra Carresi, con elegante allusione, condanna la presunzione, la disperazione e ogni genere di violenza, suggerisce al lettore abiti nuovi per il proprio spirito, lo stimola ad allontanarsi dall’effimero del “dio quattrino” perché esiste sempre “[…] un vento/ che porta la quiete[,] / arriva con l’alba [,] / concilia la danza notturna[,] /aprendo al mattino[,] / soluzioni alle fatiche del giorno[.] “

La scelta del verso avviene nel lessico della sensibilità disarmante della poetessa, che nella quotidianità trova la sua dimensione di vita, accanto all’amore familiare, in compagnia di “presenze antiche” che mai l’abbandonano poiché ancora percepibili. Pur rimanendo consapevole dei mali del mondo, la poetessa reagisce con coraggio, si affida alla spoliazione dell’anima dagli orpelli della mente, in modo d’assaporarne la vera essenza dell’ispirazione.
Nella poesia dal titolo “Noi due” ritorna la figura sempre molto costante del suo adorato cane Benny, con lei “Insieme dal primo mattino”; ad esso Sandra Carresi dedica versi d’immensa umanità, di un amore che è metro della grandezza della sua stessa anima e della solidarietà verso tutti gli animali, che mai dovrebbero essere abbandonati, poiché compagni di un vissuto attimo per attimo con gioia.

I paesaggi sono liricizzati e la poetessa tende all’infinito e all’assoluto, per non rimanere schiacciata dalle limitazioni del mondo reale ma, non si tratta di una fuga bensì di un completamento di ogni suo stato d’animo.




Le ali del pensiero è una silloge che va letta senza alcuna fretta, lasciandoci trasportare e cullare da quel vento di cui ci racconta la poetessa, vivendo gli stessi colori di luoghi a lei cari, cercandone i profumi, esprimendo emozioni che ci scuotano da ogni torpore, affidandoci alla sua stessa sensazione di libertà per provare a volare, spinti da nuovi sogni, perché…  “In fondo[,] / siamo tutti[,] / sotto lo stesso/cielo “.



SUSANNA POLIMANTI


Cupra Marittima 23.10.2014

mercoledì 8 ottobre 2014

Umberto Cerio su alcune poesie di Sandra Carresi

“A cielo aperto”, “Immagini e sensazioni”, “E’ pesante il gioco”: tre significative poesie di Sandra Carresi. L’autrice non lascia molto spazio a giri di parole, ma cerca il centro di obiettivi precisi, con versi stringenti. Crea paesaggi ed immagini senza sbavature, senza orpelli, non contorni o descrizioni esteriori, ma quadri ricchi di significati e di significanti, stringente permanenza di legami d’anima per tracciare confini e mete con “giornate di pioggia/uggiosa, battente e ghiaccia”, immagini di un “cielo bianco/aperto a ...braccia scheletriche/riposo di un merlo bagnato”, per puntare alla stoltezza “dell’uomo, che senza rispetto/ha modificato/quello che forse era perfetto”. Così nel sogno, quando col “vento ...ostile,/si sente “spinta alla bassa marea”, con “il mare” che “sta bagnando la roccia”, rimane “incastrata”, “salva per metà”. Infine “il gioco si fa pesante”: quasi scompaiono le immagini ed il pensiero dell’autrice va dritto alla condanna, quando “falso è il gioco/nel vano tentativo/di un comportamento ingenuo”. Né può essere accettato un “misero patteggiamento”. L’autrice sa dove mirare. I versi si fanno più secchi e più stringenti, quando il gioco va oltre i confini, quando “E’ pesante.../e non è/più un gioco”. Inappellabile condanna per tutto ciò che travalica il senso del limite e del lecito, in un crescendo incalzante. Sandra Carresi, alla fine, ci consegna versi chiari come lampi. Forti come schiocchi di frusta.

Umberto Cerio


A cielo aperto

Grida il cielo la sua bellezza austera
anche in giornate di pioggia
uggiosa, battente e ghiaccia
di quest’ultimo di Gennaio.

Non muta il fascino questa umidità
avvolta in un cielo bianco
aperto a quelle braccia scheletrite
riposo di un merlo bagnato.

Pericolosità di allagamenti,
  fogne che non ricevono,
traffico impazzito,
messaggi di rabbia, rivolta e minaccia.

Mutamenti del tempo…,
dell’uomo, che senza rispetto
ha modificato
quello che forse, era perfetto.


A volte scricchiolano...

Le cose di casa
a volte scricchiolano…
raccontano delle mani
che le hanno toccate,
del presente, a volte,
indifferente,
del passato,
un tempo lontano dove tutto
scorreva lento, pacato,
niente veniva buttato,
ma, conservato e tramandato.
Oggetti che hanno un’anima,
un loro linguaggio per dire
-        ancora ci siamo,
-        vediamo e conserviamo,
-        ti ascoltiamo e se vuoi…
-        raccontiamo anche a te -


Transito

Transito di lodi, gratificazioni
e chiacchiere nel nulla
in una giornata piovosa
ma, ancora persa nel verde
di fine estate.

Transito di parole
perdute nell’amarezza
di fili spezzati
fatti da nodi intrecciati
in quel passaggio
dove i sorrisi sono
obbligatori
mentre l’amarezza
getta la maschera appena
la lode è scomparsa.

Transito di vita
riportare dal deserto
l’entusiasmo scomparso.


E’ pesante il gioco

E’ pesante il gioco
 uomo, nel confondere
la donna bambina.

E’ falso il gioco
nel vano tentativo
di un comportamento ingenuo.

E’ patetico
il gioco impaurito e pentito
nel suo misero patteggiamento.

E’ pesante…
e non è
un gioco


Immagini e Sesazioni

Quel vento mi è ostile,
mi spinge indietro,
mi trasporta su una roccia.

Adesso c’è la bassa marea,
ma, non potrò restare
all’asciutto a lungo.

Poi, di colpo il vento
 si alza di nuovo,
è gentile ma, gelido.

Il mare sta bagnando la roccia,
rimango incastrata, sono salva per metà,
poi, l’alba riporta la realtà.

Sandra Carresi 

mercoledì 17 settembre 2014

Susanna Polimanti su "L'ombra dell'anima" di Sandra Carresi

L’ombra dell’anima, edito da Libreria Editrice Urso nel 2012, è una raccolta di poesie il cui titolo è di per sé, un vero e proprio assunto della biografia dell’anima e della poetica tutta di Sandra Carresi.
Le sue poesie sono parole lievi che accompagnano concetti profondi, descrizioni di paesaggi che toccano il cuore. Nello scorrere sulla carta, i suoi versi suggeriscono all’animo di chi legge, suggestive cornici di emozioni e scenari come il profumo di un tiglio, il distacco struggente da radici che con l’età sbiadiscono o la memoria dell’odore particolare di un tempo, a ricordare lontananze di spazio e di sentire: “Non esiste un cuore senza radici[,] / non esiste un cuore che non possieda/ il profumo degli anni verdi[,] /belli, spensierati, sinceri e vulnerabili.”
Una dolcezza malinconica si dipana da ogni sua immagine, la poetessa s’immerge nelle stagioni della vita, le trasfigura nelle stagioni dell’anno e stana senza paura le ombre nascoste; “all’ombra della sua anima” torna a confrontarsi l’intensa e matura parola poetica che lei dipinge in “un quadro perfetto/ che respira salsedine” e ancora come “donna, farfalla[,] /pantera e sirena” si popola d’icone che si disegnano nell’Io e fuori dall’Io, sulla memoria di un vissuto che riemerge tramite il pennello delle parole.
La cover di questa raccolta poetica è leggiadra e armoniosa, ritrae una giovane donna dai lunghi capelli sciolti al vento che agita un drappo di raso rosso, quasi a spogliarsi del consueto abito, per indossare l’impalpabilità della sua anima, diventando così una pagina trasparente pe il lettore.
In ogni strofa scorre l’amore, vero e autentico, verso un figlio “Re di quadri” con il quale lei gioca in compiaciuta ammirazione, dedicandogli parole sapientemente disposte con funzione metaforica e simbolica, si diverte a competere con lui e si trasforma in una sorta di “designer” della sua stessa poesia. La poetessa si rivolge anche al suo compagno di vita, osserva e scruta l’evoluzione del sentimento d’amore che, mai sopito, si riaccende ogni giorno con il semplice tocco delle mani, non più “snelle ed ossute/ dei tuoi vent’anni” bensì “forti e massicceLe stesse che al mio corpo/ s’intrecciano la notte/e/giocano al risveglio/del mattino.”
Sandra Carresi condivide con il lettore anche il timore della morte, lo aiuta a riconciliarsi con essa, dipingendola metaforicamente con la poiana, uccello predatore il cui volo silenzioso le concede l’arrivo improvviso… “appostamenti improvvisi, artigli alla schiena/ e… silenziosa la morte.”
Ogni poesia segue un preciso ritmo senza alcuna pomposità, lo stile non è prosopopeico seppur ricco di echi e risonanze melodiche, vi si riscontra la molta cura delle scelte espressive con figure retoriche quali climax e anafore, a sottolineare un effetto progressivamente più intenso Una poetica fluida, spontanea che predilige un’intimità tipica dell’animo femminile, in ascolto delle sua anima, delle voci misteriose e silenziose della natura, in una realtà di simbolismo pascoliano.
Il critico, di fronte alla sua poetica, non può fare a meno di ascoltare Sandra Carresi  mentre inquadra la sua interiorità profonda, capace di cogliere gli aspetti meno ovvi della realtà e tutti quei sentimenti apostrofati dal vissuto, non si sofferma sugli aspetti strutturali o metrici, non ne sente la necessità, perché dai versi risaltano unicamente la speranza e la decisione di vivere il tempo con urgenza di luce.
Le strofe si susseguono aprendo un varco di rinascita. Non è dunque questo lo scopo della poesia? Esprimere i sentimenti attraverso immagini che siano tali da rendere universale ogni libera espressione e percorrere i sentieri di vita con la certezza che taluni “giganti” siano sempre “messi all’ombra [,] / a riposare [,] ”. La poesia di Sandra Carresi è specchio e interprete di un’autentica realtà, Sandra ne diviene scenografa, senza finzione alcuna.



SUSANNA POLIMANTI                                            Cupra Marittima 10.09.2014

domenica 22 giugno 2014

Anna Scarpetta su "I cristalli dell'alba" di Sandra Carresi

I CRISTALLI DELL’ALBA                                             
di SANDRA CARRESI
Tracceperlameta Edizioni, 2014

Recensione di ANNA SCARPETTA
                                     
        

 La poesia, di Sandra Carresi,  dal titolo: I Cristalli dell’alba, esalta  tematiche notevolmente universali, con una varietà che spazia, in maniera metodica, così laboriosa, dal sociale ai ricordi importanti d’infanzia. Invero, s’impone all’attenzione del pubblico con una caratteristica assai particolare che la distingue con una poetica dinamica, in qualità di attenta osservatrice di luoghi, borghi, contrade; soffermandosi con carattere assai tenace sugli accadimenti di taluni eventi e orrori nel mondo. Dunque, una poesia in linea con i tempi moderni, con i suoi crudeli malesseri,  come afferma in questa poesia Tempi Feroci: “Feroci questi tempi/di sangue e di sale/di gelosie e vendette./Calici amari le cui bocche si apprestano a bere lacrime che non usciranno mai (…). pag. 16.
Ai nostri giorni, i tempi feroci, sono davvero folli per l’ineluttabile drammaticità,  con avvenimenti che quando si presentano, nella loro nuda crudeltà, ci fanno sentire basiti da tanta incredibile malvagità; esattamente come ci spiega, la poetessa, citando il fenomeno “femminicidio”, in La follia omicida dell’Oggi: “Lascerò leccare le tue ferite/ ai miei cani, se le avrai./ Io, non lo posso fare./Potrò forse, un giorno perdonare,/ma tu, dovrai pagare tutto, fino in fondo./Lo devi al Mondo.” pag. 30.
La poesia, di Sandra, sostanzialmente, risulta efficace e intensa nei particolari così minuziosi  anche quando incalza, con tono sommesso. Invero, versi mordenti, pregni di forte disappunto, sanno scuotere menti e coscienze, come recita scrupolosa la poesia Onestà: “A quell’Italia che muore di vita e di ogni serenità./A quell’Italia onesta e lavoratrice/ che subisce strozzata da tante tasse e burocrazia./ A quell’Italia che va via, non viaggia si ammazza./A quell’Italia umiliata in quel teatro di vita./ (…)”. pag. 21/22. Una lirica, fin troppo generosa, improntata su di una visione reale del nostro paese.
La lettura del libro di Sandra Carresi,  in concreto, risulta abbastanza piacevole, si coglie altresì il senso chiaro così specifico nella diversità di taluni versi, forgiati con una carica di essenza, pregna di energico magnetismo, assai particolare. A mio dire, una ricchezza di pensiero che le appartiene naturale, in fatto di linguaggio, come si può dedurre esplicitamente in: Le miserie di cuore, matrice di una visione personale fin troppo realistica, una bravura che spazia convinta sui temi sociali, in cui sostiene, con grinta: “Le miserie di cuore rendono schiavo l’Uomo/del denaro e del potere/in un secolo gonfio di valori/sbattuti a terra come falsi pudori./ Periodo storico di menti sapienti/creatrici di  numeri pronte  a partorire tasse/ (…)” pag. 80.
Da una minuziosa analisi, si spiega meglio il suo linguaggio aperto e l’uso di una dialettica affinata con sottile arguzia, senza  ricerca evidente della parola per poter esprimere in versi tutto ciò che osserva e che vive con intensa emozione. Ella, riesce a descrivere, con passione e bontà d‘animo gioie, dolori, e altrettanti pezzi di viva memoria che vengono riportati alla luce con una precisa tecnica poetica assai distinta. Tuttavia, nella sua  minuziosa visione, non risparmia versi forti, esprimendo finanche un soffuso orrore per un mondo che non migliora. E’ il caso di citare un’altra lirica, ricca di notevole significato, che  avvalora ogni mia considerazione innanzi espressa, in:  La Passione del Mondo: “E’ nel cuore che la pena aumenta./E’ nella mente che come lama serpeggia./Oggi, è Lei che indietreggia, Lei la passione di sempre/teme il crollo delle genti/che ha mescolato valori in confusioni./ Impoverita e stretta nei cuori di chi/ cura gli interessi personali./ (…)./Passione, motore e crescita di ogni valore. (pag. 75).
E’ in realtà un’accorata poesia che riesce a incarnare, in un inno armonico, così glorioso, talune passioni che un tempo furono, non soltanto l’orgoglio, ma l’emblema degli uomini  audaci, che seppero coltivare eroiche speranze assieme ai loro sogni.
Ma, lo sguardo dell’autrice, costantemente armonioso,  è spesso orientato, con incredibile curiosità, verso suggestivi borghi di città con le sue caratteristiche contrade. Cito volentieri, di buon grado, un’altra bella poesia dal titolo: Il Borgo “Tappeto verde e culla degli ulivi/là, nella campagna Toscana/dove si respira il profumo del mare./Se s’alza il vento, ti porta lontano,/se splende il sole, ti puoi spogliare (…).” pag. 71. Ebbene, la poetessa ama  girare per le strade e i borghi, a curiosare, come ci spiega in questi versi dal titolo: Piazze e Bancarelle “Giro fra bancarelle/sotto il sole cocente/di agosto./Fra cianfrusaglie e chincaglieria,/ognuno mostra la propria mercanzia./Volti accaldati, sudati e sorridenti in quella piazza gremita di genti. (...).” pag. 52.
Senza dubbio, Sandra Carresi, conserva intatta una genuina freschezza di recepire, in maniera visiva, determinati paesaggi rischiarati, al mattino, dal tiepido raggio di sole.  Basti citare Il ventaglio in cui afferma:”(…) Lo vedo dai vetri, specchi su cui riflette il sole./Pini altissimi, li ho di fronte, e come un ventaglio le cui stecche si abbracciano, cos’, anche loro da destra a sinistra, spolverano il cielo (…).” pag.18.
I versi sono plasmati da una segreta scintilla di forte empatia. E, quando leggi, sei presa sull’essenzialità sostanziale dei contenuti, ricchi di suggestiva umanità e profonda sensibilità in altre poesie, pregne di  bellezza interiore  e altrettanta generosità. Pertanto, cito volentieri: Vorrei, E’ quel tempo, Ti racconto di te, Zia Tosca, L’alba e tu, Non avere il coraggio, Mani lunghe e magre.  
Attraverso i versi, i ricordi della poetessa divengono  preziose immagini che sembrano ritornare alla realtà in punta di piedi, come in un’immediata, limpida, visione in Ricordi e sapori lontani: “Ricordi e sapori lontani,/là, in quella piazza a ferro di cavallo/in quel di Barberino di Mugello. Piazza Cavour, tanti alberi, poche macchine, (…)”. pag. 65. Nella raccolta di poesia, di Sandra, si può meglio comprendere il suo costante lavoro poetico, dosato con meticolosa metodicità; pure quando enuncia in versi l’improvviso risveglio di taluni vivi ricordi, in cui ella si apre per raccontarci storie vissute, in: Buon Natale! “Buon Natale a tutti voi che porto nel cuore./A voi tutti che siete da sempre/le mie radici e i miei ricordi. (…)” pag. 76.
Sandra Carresi, nei suoi versi, racconta  o meglio ci racconta, parlando sovente di amore, di passioni vissute che sembrano far capolino attraverso la caparbia nostalgia, stuzzicando compiaciuta la bellezza della sua fantasia. Versi veraci e belli, come ci narra quest’altra poesia, Il regalo in cui afferma:”Ti regalo quel raggio di sole che fa capolino/nel fresco mattino./Non lo lasciare in strada, catturalo e mettilo in tasca./ Lo dovrai liberare la sera, quando ogni luce sarà fredda. (…)”. pag. 58.  
I  versi, tuttavia, sanno dare costantemente l’idea della precarietà di un tempo che fugge e l’impossibilità vera di catturare un raggio di sole, per trattenerne l’inspiegabile bellezza di luce che  rapisce e  avvolge l’anima verso uno spazio infinito. Infatti, così ci spiega nella poesia Oceano, in cui afferma: “Mentre le spighe regalano l’oro alla terra/ i tuoi occhi fanno dell’Oceano un mare in tempesta (…)”. pag. 57.
L’Autrice di questo libro, infine, s’impone al pubblico, con una poetica inestimabile ricca di diversità in fatto di contenuti sociali e spirituali. Dunque, versi forti, alquanto incisivi. La sua visione, di acuta osservatrice, viene fuori attraverso determinati versi, anche nella poesia dal titolo: Acqua.  A mio parere, versi fluidi e scorrevoli, ricchi di  omogeneità di pensieri, che esaltano verità inconfutabili; peraltro accompagnati da un senso di sottile preoccupazione, che rimane chiusa in talune liriche come questa, quando afferma con accorata voce: “Piove forte/ a scroscio, si ferma, riprende./ E’ caldo e umido questo Novembre/strano e modificato./ Scruto l’Arno. Ha un aspetto sinistro/ in queste giornate Tropicali, sembra un bosco disteso, addormentato forse … abbandonato./Respiro forte, rumore e odore nauseante, di macchine, poi …, terra bagnata e violata/in questo letto di fango che scivola via/verso chissà quale disastro in questo Mondo complicato”. (pag. 68/69).
In sintesi, non sbaglierei, dicendo che la sua visione del mondo sembra essere il  punto cardine, vero, attorno al quale incentra una poetica assai profonda e significativa, altresì incisiva. Versi temprati da un pensiero energico, costantemente levigato come goccia di pioggia insistente che cade sulla dura roccia. Dunque, versi impegnati che si riconoscono, sin da subito, per passione, dedizione e forte amore.
Sandra Carresi, ha finalmente raggiunto la giusta maturità espressiva in questa pregiata silloge poetica: I cristalli dell’alba, che ho più volte letto con rigoroso riguardo e delizia, rimanendo affascinata dai suoi piacevoli versi  e dal modo di come dice le cose che vede. Ella  riesce a esprimere concetti con una gentilezza d’animo che sembra correre sul filo dell’armonia universale; talora in maniera spedita, ma spesso in punta di piedi, regalando al lettore, che desidera davvero conoscerla, momenti intensi di piena espressività. E’ una voce poetica assai audace che spazia in un mondo reale e riesce ad imporsi con istintiva naturalezza alla preziosa attenzione di taluni noti  critici, nonchè del pubblico, sempre più numeroso, appassionato di bella, vera, poesia.

Novara, lì 21.06.2014

Anna Scarpetta


                                                                
                   


sabato 3 maggio 2014

TraccePerLaMeta a Recanati per la premiazione del suo secondo concorso letterario, patrocinato dalla Regione Marche

Sabato 10 maggio ore 16:30 a Recanati (MC)



COMUNICATO STAMPA

Nel pomeriggio di sabato 10 maggio nella prestigiosa Sala Foschi del Centro Nazionale di Studi Leopardiani di Recanati (MC) si terrà un importante evento culturale organizzato e promosso dalla Associazione Culturale TraccePerLaMeta e dalla rivista di letteratura “Euterpe”.
La serata si aprirà con i saluti introduttivi della Presidente della Ass. Culturale TraccePerLaMeta (Anna Maria Folchini Stabile) e a seguire quelli del Sindaco di Recanati (Francesco Fiordomo) e del Presidente del Centro Nazionale Studi Leopardiani (Fabio Corvatta).
L’evento centrale del pomeriggio sarà la premiazione del 2° Concorso Letterario Nazionale “TraccePerLaMeta” che in questa seconda edizione si apriva con i versi di un estratto di una lirica di Leopardi alla quale era possibile ispirarsi.
Da ogni parte d’Italia arriveranno i vari vincitori e menzionati a vario titolo (per le due sezioni di partecipazione: poesia e racconto) e altri partecipanti i cui testi saranno pubblicati in un’opera antologica che verrà diffusa nella stessa serata.

Il pomeriggio letterario, appoggiato moralmente dalla Regione Marche, dalle Province di Ancona, Macerata, Pesaro-Urbino, Fermo, Ascoli e dai Comuni di Macerata e Recanati proseguirà con un reading con alcune voci di poeti locali che leggeranno proprie poesie.

Ad arricchire ulteriormente la serata sarà un intervento dal titolo “La modernità nella poetica di Leopardi” della poetessa e scrittrice Annamaria Pecoraro e le musiche di Luca Mengoni (violino) e Federico Perpich (violoncello) della Civica Scuola “Beniamino Gigli” di Recanati.

La S.V. è invitata a prendere parte al pomeriggio culturale secondo il programma in locandina.
Ingresso gratuito.